martedì 18 marzo 2008

nasce il club degli atenei d'elite

E si, è proprio il caso di dirlo, finalmente è nato il club degli atenei, 19 esattamente, che ritengono di potere ottenere dei privilegi dati principalmente dalle loro capacità di gestione delle risorse e dalla capacità di formare studenti e ricercatori che, rispetto alla media del placement nazionale degli studenti universitari in un dato periodo di tempo, hanno un vantaggio riconosciuto nell'avere frequentato quell'ateneo e non un'altro.
Un modo per iniziare a riconoscere il merito delle università e quindi anche degli studenti che si iscriveranno ai corsi proposti da queste università ( che speriamo si occupino maggiormente di comprendere i trend internazionali e quindi di formare persone con un determinato know how, subito spendibile ).
Complimenti e, non mollate rettori!!!!, sicuramente non sarà facile ottenere da coloro che i finanziamenti li ottengono non avendone il merito, l'accordo a farglieli diminuire a scapito di coloro che dimostrano di meritarli quei finanziamenti.
Visto che crediamoci e proponiamo è il nostro motto, non c'è altro da dire: non sarà facile ma in bocca al lupo!!!!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro dott. Pinella, vorrei commentare il suo post sui vertici di e-bay, anche se ritengo di "capire" qualcosina in più di formazione. Sono assolutissimamente d'accordo con lei sul fatto che i dirigenti d'azienda non dovrebbero restare a lungo al comando delle loro imprese, non solo per lasciare spazio a giovani competenti, ma anche per una questione prettamente economica. Faccio un esmpio banale: leggendo i suoi post sull'economia siciliana, si evince chiaramente la differenza che esiste tra un giovane e tanti imprenditori di "vecchio stampo". Ques'ultimi, infatti, restano ancorati alle loro vecchie idee, rifiutando, talvolta con sdegno, le innovazioni culturali, scientifiche e tecnologiche. Probabilmente questo loro atteggiamento deriva dal fatto che essi, ormai, si ritengono appagati,avendo "fatto i soldi" e non intendono aprirsi, anche per ragioni di mentalità, all'innovazione. Così facendo, però, non si rendono conto del "male" apportato alla nostra economia, che proprio a causa di tali atteggiamenti resterà sempre più indietro. Ma, a mio avviso, vi è un altro problema che concorre all'arretratezza economica della nostra "amata terra". Tanti capi d'azienda, tanti proprietari di varie imprese private fanno l'errore, forse insito nella natura umana, di voler guagagnare sempre di più, per cui ampliano le loro attività, senza comunque ampliare le risorse umane ad esse necessarie. Esempio: vari proprietari di enti di formazione, ampliano continuamente l'offerta formativa, lasciando intatti gli organici a loro disposizione, con la conseguenza di un aumento del loro guadagno e di un notevole calo di qualità della medesima "offerta formativa". La soluzione a quest'ultimo problema, a mio avviso, è molto semplice: basterebbe che i dirigenti si circondassero di persone competenti, guadagndo certo un pò di meno, ma dando spazio alle "nuove leve", il cui apporto quantitativo e qualitativo risulterbbe fondamentale. Speriamo che le nostre idee, un giorno, possano trasformarsi in fatti reali.
Colgo l'occasione per porgerle distinti saluti.
Nino Sabella

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